Non c'è un valore minimo di stipendio per il pignoramento. Anche con uno stipendio di 600 euro, il creditore può pignorare fino a un quinto dello stipendio, ovvero circa 120 euro, a meno che non si tratti di un'azione esecutiva da parte dell'Agenzia delle Entrate.
La legge non stabilisce un valore minimo di stipendio al di sotto del quale non è possibile effettuare il pignoramento. Questo significa che, indipendentemente dall'ammontare dello stipendio, un creditore può procedere con il pignoramento fino a un massimo di un quinto dello stipendio netto. Ad esempio, se un debitore riceve uno stipendio netto di 600 euro, il creditore può legalmente pignorare fino a 120 euro di questo importo.
Questo meccanismo è stato concepito per garantire ai creditori la possibilità di recuperare i propri crediti, pur mantenendo una protezione per il sostentamento minimo del debitore. È importante notare che ci sono alcune eccezioni, come nel caso di debiti con l'Agenzia delle Entrate, dove i limiti e le regole sul pignoramento possono differire.
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