Non possono accedere alla cessione del quinto i lavoratori autonomi, i disoccupati e i lavoratori dipendenti che non abbiano un contratto a tempo indeterminato. Queste categorie sono escluse a causa della natura del prestito, che richiede una fonte di reddito stabile e sicura, come quella garantita da un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
La cessione del quinto è un tipo di prestito che si basa sulla possibilità di trattenere una parte dello stipendio o della pensione. Pertanto, è fondamentale per il finanziatore avere la certezza di una fonte di reddito costante e duratura. I lavoratori autonomi e i disoccupati, non avendo questa garanzia, sono generalmente esclusi da questa forma di finanziamento. Anche i lavoratori dipendenti con contratti a termine o altre forme di impiego precario non sono ammessi, poiché la loro situazione lavorativa non fornisce le garanzie di stabilità richieste per la cessione del quinto.
Questa esclusione è dovuta al rischio maggiore che le banche e le finanziarie devono assumere nel concedere prestiti a persone senza un reddito stabile. Per i lavoratori autonomi e i disoccupati, esistono altre forme di finanziamento che potrebbero essere più adatte, come i prestiti personali, che tuttavia richiedono analisi di credito più dettagliate e possono avere requisiti di garanzia differenti.
Per i lavoratori dipendenti con contratti a tempo determinato, la situazione è più complessa. Alcune finanziarie potrebbero considerare la possibilità di concedere una cessione del quinto, ma con importi e condizioni molto limitate, in funzione della durata del contratto di lavoro e di altre garanzie che il richiedente può offrire.
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